Sinossi
Il giornalista Agustín Flores accetta l’incarico di scrivere un libro sulla prigionia nelle carceri di Montevideo. Pensa di guadagnare molti soldi intervistando i detenuti e dando voce alle loro storie. Immagina anche di diventare famoso. Un compito semplice e ben remunerato, questo è tutto.
Però, mentre lui cerca, qualcuno lo sta cercando… Perché Agustín ha l’innata capacità di radunare intorno a sé un numero imprecisato di persone che vorrebbero toglierlo di mezzo. Inizia così una complessa serie di atrocità e omicidi in cui, ancora una volta, diventa protagonista inconsapevole. Eventi che non riesce a capire, trame occulte nelle quali anche la politica gioca un ruolo di rilievo e che lo coinvolgeranno da vicino.
Da giornalista-scrittore a bersaglio umano, Non è manco la fine del mondo è la terza avventura investigativa di questo personaggio nato dalla penna di Pedro Peña.
[Titolo dell’opera originale Tampoco es el fin del mundo, Pedro Peña © 2012, Estuario Editora (Uruguay) © 2012]
Immagine di copertina: Fabrizio Bicio Fabbri, Occhi di serpente (2015), 120×80 cm, acrilico e pennarello su tela.