Sinossi
I viaggi, così come la religione e l’iconografia buddhista, sono alcune delle tinte predilette dei componimenti di Kuroda. Alle statue di pietra del Buddha, ‘protagoniste’ di molti haiku, si alternano i riti buddhisti e i pellegrinaggi a cui la stessa haijin ha preso parte e per i quali è molto nota in patria.
Tuttavia, il ‘pellegrinaggio’ più famoso non ha carattere religioso, bensì naturalistico: un viaggio lungo decenni che ha portato l’autrice a visitare tutti i ciliegi più famosi del Giappone e a comporre versi per ciascuno di essi, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “haijin dei ciliegi”.
“Pellegrina di templi e ciliegi, attenta osservatrice della natura e dei suoi suoni, non stupisce che Kuroda Momoko sia considerata in patria una delle perle più luccicanti della letteratura haiku.” (Diego Martina)
Immagine di copertina (©UNAC TOKYO): Inoue Yūichi, Hana (Fiori di ciliegio), opera calligrafica (145,5 x 216,5 cm), inchiostro su carta giapponese, 1968.